Le relazioni con realtà affini di diversi punti della Calabria e ora anche della Catalogna (Spagna) convertono da “Terra” a “Terre di Perrè” il nome del progetto.
La volontà di condivisione e l’esperienza diventano lavoro e ci si spinge fuori dal confine del piccolo borgo delle preserre calabre, trasformando giardini in orti e orti in giardini, fondendo i due concetti e contaminando l’idea della possibilità di prodursi almeno una parte del cibo anche in spazi ricreativi, facendo vedere in concreto che questi spazi possono diventare molto più armonici e accoglienti arredati da frutti e fiori commestibili.